“Il blues scarno e arrabbiato dei Black Keys con le invettive politiche dei Rage Against The Machine e una frontwoman tosta. Spero che diventino il nuovo fenomeno della musica mondiale” – Tom Morello
“Mi sono sembrati tecnicamente solidi, elettrizzanti, ammirevoli per la loro connotazione sociale, nonché un preludio molto divertente a quello che sarebbe stato uno dei migliori concerti ai quali abbia mai assistito al The Ryman, nessuno escluso” – No Country For New Nashville
“L’anteprima del loro debutto major è uno scontro tra Blondie e le Runaways, un pop-rock dal forte mordente in cui Delila accarezza e urla ogni sillaba con lo stesso languido abbandono di Joan Jett” – Creative Loafing
Unendo la colntrocultura politica al folk, rock, punk e blues, i The Last Internationale sferrano un attacco che Tom Morello definisce “un mix tra suggestioni rock dell’East Village e potenza della corazzata Potëmkin”. Il trio newyorkese formato da Delila Paz (basso/voce), Edgey (chitarra) e Brad Wilk (ex Rage Against The Machine, batteria) dà vita a un sound potente e crudo con testi che affrontano tematiche sociali… per mettere in discussione lo status quo a colpi di rock’n’roll.
L’album di debutto We Will Reign, di cui Tom Morello (chitarrista dei Rage Against The Machine e degli Audioslave) è produttore esecutivo, Brendan Benson dei Raconteurs e Brendan O’Brien (Bruce Springsteen, Pearl Jam, Neil Young) sono produttori artistici, verrà pubblicato in Italia il prossimo 14 ottobre ed il primo singolo estratto Wanted Man, sarà in radio da domani, venerdì 3 ottobre. “We Will Reign” è stato realizzato solo con strumenti veri, senza computer né elettronica. Solo blues, folk, chitarre in fiamme, batteria pesante e voci capaci di emozionare. I The Last Internationale, che si definiscono una folk band “radicale” (radicale, non politica), sono stati paragonati ai White Stripes per via di sound, stile, dinamica e atmosfera simili… ma la musica è tutta farina del loro sacco!
Recensendo il loro concerto alla Viper Room di Los Angeles, Katie Booth (BestNewBands.com) ha dichiarato che “è stato come essere testimoni della storia… Una vera e propria esperienza, dall’inizio alla fine. Il loro è un rock contagioso, giocoso, sexy, pieno di groove, altamente improvvisato e decisamente rock. Canzoni che sarebbero dovute durare pochi minuti si sono protratte a lungo, e la band sembrava molto coinvolta a livello personale. Anche le cover sembravano brani scritti dalla band. Sul palco i musicisti comunicano tra di loro e al contempo si esibiscono nella loro bolla di sentimenti ed emozioni, nel loro mondo”.
A proposito di Delila, la Booth scrive che “[visivamente] è un misto tra Joan Jett e Blondie, e vocalmente tra Janis Joplin e Joan Baez. Inoltre è una performer straordinaria: dinamica, delicata, potente, femminile, spaventosa, intensa, nervosa, poetica, tutto insieme. Imbraccia la chitarra con la stessa disinvoltura con cui si porta una borsetta, e come si muove con la sei corde! Si muove proprio bene. Edgey, dal canto suo, è la forza motrice della band. La sua presenza e la sua voce sono squisitamente newyorkesi. È imponente e cool, eppure discreto. I capelli neri alla Jim Morrison gli coprono leggermente gli occhi e parte del viso, e hai l’impressione di non vederlo mai completamente. Cosa che invece vorresti poter fare, perché è interessante, poliedrico e con tante cose da dire”.